12 strategie per superare l'ansia

Non è facile convivere con l’ansia e chi ne soffre vorrebbe solo liberarsene. Sebbene ogni sintomo psicologico ha una funzione comunicativa importante che andrebbe sempre esplorata in un percorso psicoterapeutico, è utile avere a disposizione qualche strumento per gestire al meglio le situazioni che sono fonte di forte ansia affinché questa sintomatologia non assuma dimensioni troppo disturbanti.

Le 12 strategie più efficaci per gestire l’ansia sono:

  • Prova a dare una grandezza al tuo problema: è piccolo, medio, grande o grandissimo?

  • Prova a pensare “quanta importanza avrà questo fatto in una settimana? In un mese? In un anno?”

  • Colloca il tuo problema nel tempo: è nel presente o nel futuro?

  • Non provare a non pensare perché questo problema può essere un’occasione per te per qualche cambiamento buono

  • Cosa stai evitando davvero? Cosa ti può insegnare questa esperienza?

  • Se impari a meditare ogni giorno puoi imparare ad accogliere i pensieri che arrivano senza giudicarli e poi puoi anche lasciarli andare.

  • La ricerca ha dimostrato che fare esercizio almeno 30 minuti migliora molto i sintomi dell’ansia.

  • Tieni a mente che i pensieri non sono la realtà. Spesso i pensieri legati all’ansia portano ad avere una concezione esageratamente negativa dell’evento temuto.

  • Limita la caffeina, l’alcool e lo zucchero. Si tratta di sostanze che aumentano gli stati ansiosi.

  • Cerca di dormire la giusta quantità di ore, in media 8.

  • Tieni una postura dritta, ti farà sentire più in controllo della situazione

  • Quando senti l’ansia che ti sta sopraffacendo, fai dei respiri profondi per calmarti. Questa respirazione disattiva il sistema nervoso simpatico e attiva il parasimpatico che per il sistema limbico, l’amidgala in particolare, significa: va tutto bene, non c’è pericolo, posso abbassare la guardia, posso rilassarmi.

Detto questo, è importante ricordare che in campo psicopatologico il sintomo, in questo caso l’ansia, assume sempre un significato estremamente importante in una psicoterapia, perché diventa un vero alleato del clinico, in quanto permette a quest’ultimo di sapersi orientare nelle scelte terapeutiche, di formulare una diagnosi e di comprendere quale processo alterato il sintomo sta comunicando.

Qualunque sia la lettura che se ne voglia fare e qualunque significato gli si voglia attribuire , il sintomo è una comunicazione dell’organismo che si esprime principalmente attraverso la sofferenza di chi lo ospita.

 Il sintomo infatti ha una funzione comunicativa e , il più delle volte, è esso stesso il portavoce di un determinato malessere che richiama l’attenzione verso la sua esistenza, oppure, è la comunicazione di una modalità di pensiero che ha smesso di adattarsi, o la conseguenza di un processo che sta evidenziando la sua incapacità di portare adeguatamente a termine il proprio compito evolutivo e, ancora, il campanello di allarme di un meccanismo psicologico che si è semplicemente inceppato.

In questo senso, non è importante eliminare l’ansia, come se fosse un ospite sgradito, quanto piuttosto gestirla mentre la si ascolta con curiosità e gratitudine per il fatto che sta richiamando l’attenzione di chi ne soffre su qualche aspetto dell’esistenza che richiede un cambiamento.

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