Che cos'è l'EMDR e come funziona?
Eye Movement Desensitization and Reprocessing
Scoperto dalla ricercatrice americana Francine Shapiro , l’'EMDR - acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing - o desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, e viene impiegato per il trattamento di traumi e stress psicologici di entità più o meno severa.
Quest'approccio è basato sul fatto che l'esperienza traumatica può non essere elaborata e portare a ripercussioni sulla salute psichica e fisica dell'individuo sia nel breve che anche nel lungo termine.
L’essere stato vittima di un evento traumatico porta a conseguenze che possono essere riscontrabili non solo a livello emotivo, ma lasciano il segno anche nel corpo di chi è sopravvissuto a uno di questi eventi.
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che le persone che hanno vissuto traumi importanti nel corso della vita portano i segni anche a livello cerebrale, mostrando, ad esempio, un volume ridotto sia dell’ippocampo che dell’amigdala.
Queste scoperte, avvenute negli ultimi anni grazie all’utilizzo di strumenti di indagine sempre più sofisticati, gettano luce sulla stretta connessione mente-corpo.
Ciò che ha un impatto emotivo molto forte si ripercuote anche a livello corporeo, quindi, risulta evidente che intervenire direttamente sull’elaborazione di questi eventi traumatici abbia un effetto anche la neurobiologia del nostro cervello.
Subito dopo aver vissuto un evento traumatico il nostro organismo e il nostro cervello vanno incontro ad una serie di reazioni di stress fisiologiche, che nel 70-80% dei casi tendono a risolversi naturalmente senza un intervento specialistico.
Questo avviene perché l’innato meccanismo di elaborazione delle informazioni presente nel cervello di ognuno di noi è stato in grado di integrare le informazioni relative a quell’evento all’interno delle reti mnestiche del nostro cervello, rendendolo “digerito”, ricollocato in modo costruttivo e adattivo all’interno della nostra capacità di narrare l’accaduto.
Scopo dell'EMDR è quello di consentire all'individuo di elaborare correttamente il trauma e il suo ricordo.
Il trattamento con EMDR si basa sulla teoria secondo cui i disturbi derivanti da un trauma o da eventi particolarmente stressanti siano il risultato di una elaborazione non corretta, della grossa mole di informazioni (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche) ricevute dall'individuo durante il trauma o l'evento stressante.
E’ come se le sensazioni emotive e fisiche provate durante il trauma rimanessero "bloccate" nell'individuo, ripresentandosi anche a distanza di tempo, come se la persona stesse ancora vivendo l'evento scatenante questi disturbi.
L'EMDR dunque, si pone l'obiettivo di ridurre la sofferenza dell'individuo "riattivando" la sua capacità di elaborare in maniera corretta le informazioni, le sensazioni e le emozioni negative suscitate dai ricordi dell'evento traumatico o stressante.
Ma cosa succede quando questo non avviene?
Alcune persone continuano a soffrire per un evento traumatico anche a distanza di moltissimo tempo dall’evento stesso. Spesso riportano di provare le stesse sensazioni angosciose e di non riuscire per questo motivo a condurre una vita soddisfacente dal punto di vista lavorativo e relazionale. In questi casi, quindi, il passato è presente.
Questo quadro sintomatologico, che può arrivare fino a delinearsi in un Disturbo da Stress Post-Traumatico, è caratterizzato appunto dal “rivivere” continuamente l’evento traumatico, continuando a provare tutte le emozioni, sensazioni e pensieri negativi esperiti in quel momento.
E’ proprio quando ci si rende conto che le reazioni sono di questo tipo e che la sofferenza è significativa che è necessario chiedere aiuto ad uno specialista.
Di seguito vengono riportate alcune informazioni importanti per comprendere quali siano le risposte tipiche a seguito di un evento di tale portata e quando è necessario intervenire con un supporto specializzato.
Innanzitutto di cosa abbiamo bisogno quando subiamo un’esperienza traumatica?
Avere una persona con cui parlare dei propri pensieri e sentimenti.
È importante considerare il fatto di aver bisogno di un aiuto di una persona di fiducia per superare il momento.Cercare di mantenere la routine quotidiana, per esempio tornare al lavoro al più presto, anche se la capacità lavorativa sarà ridotta perché ci si potrebbe stancare facilmente.
Essere consapevoli che, anche se le reazioni e le emozioni sono forti, questo è normale.
Darsi il tempo necessario per riguadagnare le proprie forze.
Quali sono le tipiche reazioni durante e dopo l’incidente, che in realtà proteggono da un crollo psicologico?
Senso di irrealtà – Si ha la sensazione di essere dentro a un film, le scene si svolgono come al rallentatore, i sensi sono acutizzati per fare una rapida valutazione dei pericoli presenti nella situazione, cercando delle vie d’uscita o altre soluzioni. Subito dopo l’esperienza traumatica, la realtà quotidiana attorno a noi può sembrare irreale o irrilevante, come se ci trovassimo sotto a una campana di vetro o in mezzo ad un incubo
Reazioni fisiche– Sono normali la tachicardia e il senso di nausea. In genere si sente caldo o freddo, oppure paura di stare da soli, bisogno di vicinanza, di un supporto e aiuto concreto
Alcune delle reazioni successive all’evento:
Pensieri intrusivi – Arrivano involontariamente pensieri, ricordi e immagini di quello che è successo. Compaiono soprattutto in momenti di rilassamento, per es. prima di dormire e si accompagnano di un senso di disagio.
Problemi di sonno – In genere il sonno è leggero, ci si sveglia spesso, si hanno degli incubi o sogni ricorrenti dell’evento.
Associazione con altri stimoli – È comune che alcuni stimoli ambientali, persone o situazioni richiamino l’evento in modo involontario. Questo è dovuto al fatto che l’evento viene associato ad altri fattori che provocano un certo malessere o ansia. Ovviamente lo stimolo da solo, se non venisse associato all’evento traumatico, non genera alcun disagio.
Difficoltà di concentrazione – Poca concentrazione in attività quale la lettura, la visione di un film, ecc.
Reazioni fisiche – Problemi di stomaco, senso di nausea, stanchezza.
Disperazione – È difficile accettare i fatti attuali e non si riesce a pensare al futuro in modo adeguato.
Colpa – Si ha senso di colpa ad esempio per essere sopravvissuti quando un’altra persona è morta o ferita gravemente. C’è una tendenza a colpevolizzarsi per non avere fatto a sufficienza. È comune dirsi: “Se io solo avessi…”
Vulnerabilità – Paura del futuro oppure impazienza e irritazione con gli altri, sopratutto con i familiari. Indifferenza verso cose che prima dell’incidente erano molto importanti per la persona. Questo a volte crea incomprensione con gli altri da cui scaturiscono ulteriori difficoltà.
Il significato della vita – Le persone pensano ripetutamente a quello che è successo per cercare di capire e dare un senso a quanto accaduto. Sono molto comuni pensieri riguardanti la vita e la morte e le cause che hanno portato all’evento traumatico vissuto. Ci si rende conto di essere estremamente vulnerabili e si è in apprensione rispetto all’eventualità che l’evento traumatico possa ripresentarsi nuovamente.
In che cosa consiste il metodo EMDR?
La tecnica EMDR si focalizza proprio sui ricordi del trauma o dell'evento stressante e, mediante l'utilizzo di movimenti oculari o di altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra, si pone l'obiettivo di desensibilizzare tali ricordi, facendogli perdere la carica emotiva negativa che inevitabilmente possiedono.
Il trattamento con EMDR si basa sulla teoria secondo cui i disturbi derivanti da un trauma o da eventi particolarmente stressanti siano il risultato di una elaborazione non corretta, della grossa mole di informazioni (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche) ricevute dall'individuo durante il trauma o l'evento stressante.
E’ come se le sensazioni emotive e fisiche provate durante il trauma rimanessero "bloccate" nell'individuo, ripresentandosi anche a distanza di tempo, come se la persona stesse ancora vivendo l'evento scatenante questi disturbi.
L'EMDR dunque, si pone l'obiettivo di ridurre la sofferenza dell'individuo "riattivando" la sua capacità di elaborare in maniera corretta le informazioni, le sensazioni e le emozioni negative suscitate dai ricordi dell'evento traumatico o stressante.
Secondo alcune ricerche e secondo i sostenitori della tecnica EMDR, i risultati che si possono ottenere con il suo impiego, oltre ad essere positivi, sopraggiungerebbero in maniera decisamente più rapida rispetto ad altre tecniche impiegate nella psicoterapia.